Stop all’uso di plastica

Stop all’uso di plastica

Dal 14 gennaio 2022 è in vigore la direttiva SUP (Single use plastic), il provvedimento voluto dall’Unione europea per ridurre il consumo di plastica monouso e a limitare la sua dispersione nell’ambiente e negli oceani.

Per l’attuazione di tale direttiva, in Italia è stato emesso il Decreto Legislativo n.196 del 8 novembre 2021, che comprende una vasta gamma di prodotti che troppo spesso finiscono per inquinare l’ambiente e, in particolare, i mari e le spiagge. Oltre l’80% dei rifiuti marini rinvenuti sulle spiagge europee, infatti, sono di plastica e, di questi, il 50% sono oggetti di plastica monouso.

Nello specifico, in Italia, si prevede che possano essere immessi in commercio prodotti monouso realizzati in materiale biodegradabile e compostabile, purché siano certificati conformi allo standard europeo UNI EN 13432 (se sono imballaggi) o UNI EN 14995 (se sono altri manufatti in plastica). Queste alternative biodegradabili e compostabili devono anche avere percentuali crescenti di materia prima rinnovabile: almeno il 40% da subito, fino a raggiungere il 60% a partire dal 1° gennaio 2024.

La partecipazione attiva dei consumatori, infine, continua a essere un nodo cruciale per la completa attuazione della direttiva SUP e la riduzione della dispersione della plastica nell’ambiente. Anche le istituzioni devono però continuare a fare la loro parte, mettendo in atto strategie che tutelino la salute dei consumatori e, laddove i prodotti monouso rimangono necessari e insostituibili, è urgente che questi siano anche resi sicuri per i cittadini e per la protezione dell’ambiente.

Il problema dell’inquinamento, si sa, è uno dei temi di maggiore importanza degli ultimi anni e l’Unione Europea assieme agli stati membri sta mettendo in atto misure per rimediare ad una situazione che sembra giunta ad un punto di non ritorno, nonostante l’allarme suonato ma inascoltato, addirittura negli anni settanta.

Queste iniziative sono state accolte positivamente anche dai dipendenti, i quali ad esempio hanno iniziato ad usare borracce riutilizzabili, regalo aziendale dello scorso Natale, atto proprio a sensibilizzare le persone, per aumentare la loro coscienza ambientale.

Per salvaguardare l’ambiente e le generazioni future, quindi, è necessario mettere in atto misure drastiche attraverso la collaborazione di imprese e enti nazionali. Per questo motivo DiCOmo, nel suo piccolo, ha già eliminato da anni l’utilizzo di prodotti in plastica monouso. Nei suoi uffici, infatti, ci sono a disposizione bicchieri, tazzine e cucchiaini riutilizzabili e l’acqua è acquistata in bottiglie di vetro, che vengono poi raccolte e smaltite direttamente dal fornitore.

In aggiunta, i clienti e le unità produttive DiCOmo hanno intrapreso da tempo la strada del cambiamento passando ad imballi 100% riciclabili e riciclati, sostituendo tra le altre cose il polistirene con compensatori di cartone e di fatto eliminando la plastica monouso. Per quanto riguarda i prodotti, invece, hanno per esempio, completamente abbandonato il PVC sostituendolo con plastica riciclata e riciclabile come le foglie polimeriche in RPET e intanto la sperimentazione sulle materie prime e relativi processi produttivi continua per trovare materiali sempre più ecologici e performanti.

Come si può capire, quindi, basta poco per utilizzare meno plastica e di conseguenza inquinare meno. A volte i costi sembrano maggiori se si utilizzano prodotti non monouso, ma la salvaguardia dell’ambiente e del futuro delle nuove generazioni è una ricompensa più che valida: i soldi servono a poco, in un mondo devastato dall’inquinamento…